Il nostro bellissimo Codice civile venne promulgato con Regio decreto del 16 marzo 1942 nr. 262 ed entrò in vigore il 21 aprile dello stesso anno andando a sostituire quello del 1865 e anche il Codice del commercio del 1882. È diviso in sei libri e conta 2969 articoli. Il primo libro tratta “Delle persone e della famiglia” e subito dopo, a sottolineare l’importanza della materia, “Delle successioni” ossia di quel fenomeno giuridico che determina il subentrare di un soggetto vivente nella titolarità del complesso dei rapporti giuridici attivi e passivi di cui era titolare il defunto (successione a titolo universale) o di specifici rapporti (successione a titolo particolare) che non si siano estinti con la morte di quest’ultimo.
Sempre nell’ambito delle successioni si distingue tra quelle “mortis causa” e quelle “inter vivos”. Fermiamoci qui. Al limite della democrazia, dove con un Papa gesuita, ancora caldo e lì, proprio lì appena tombato per Sua volontà, riposa - oltre ad altri sette Papi - niente meno che Junio Valerio Borghese già comandante della Xa Mas. Dove, invece, al di là (ma non ancora aldilà, per i puristi della lingua e per sfortuna) del buon gusto e anche della democrazia c’è un coglionazzo che si fa costruire dall’intelligenza artificiale un’immagine in cui appare come Pontefice ma sta ben attento a non travestirsi da Maometto. In fondo, potrebbe risponderci, voi avete tenuto sepolto per anni Renatino De Pedis - noto capo della “Banda della Magliana” - in Sant'Apollinare come chiesto dalla vedova per esaudire un desiderio dello stesso De Pedis e autorizzata, in deroga al diritto canonico, dal Vicariato di Roma a firma del cardinale monsignore Ugo Poletti, il quale secondo Sabrina Minardi (sua amante ed ex moglie di Bruno Giordano, cannoniere della Lazio) “gli doveva parecchio”…
Quanti misteri, quante ipotesi, quanti collegamenti si potrebbero dedurre e quante congetture, supposizioni e anche fantasie si riescono sempre a fare coesistere.
Pensate alla piccola ma importante città di Novara i cui rami (beh il nome di Poletti non è certo sconosciuto!) si sono protesi da sempre e in un modo o nell’altro sino a Roma e anche più in là. Mentre c’è chi pensa alla successione politica di un Canelli che prima di andarsene (salvo che qualche legge non autorizzi il terzo mandato) ha un altro importante colpaccio in serbo, c’è qualcuno che si è già auto-segato una potenziale candidatura e pure qualcosa di più, nonostante si fosse assicurato un futuro importante. È sfumata, al momento, la possibilità per taluna di emulare Giovanna - la donna inglese educata a Magonza che avrebbe regnato con il nome di Giovanni VIII tra l’855 e l’857 -. Il paradosso delle persone piccole (di animo, chiaramente) talvolta, è proprio nell’avere manie di grandezza per cui non esiterebbero (o magari l’hanno già fatto) ad esporre terzi in conto vendita. Ma il diavolo - che non sempre si nasconde tra i dettagli - ha sempre avuto buon gioco con le pentole ma ha spesso, arrogantemente, trascurato i coperchi!
E noi, intanto, aspettiamo. In attesa della fumata romana, di quella torinese e di quella novarese; nel poco tempo che servirà a verificare i vari e futuri pretendenti papabili e non papponazzabili, basterà poco per capire.
Perché è vero che “conclave” deriva da “cum clavis” cioè sotto chiave (con riferimento alla situazione di massima riservatezza del contesto di voto cardinalizio del nuovo Papa) ma, umoristicamente e più modernamente “con clave” richiama anche tante ipotetiche mazzate! Non ricordiamo se lo disse Bellavista!
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