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martedì 21 gennaio 2025

L’Italia s’era desta ed è meglio che lo rifaccia. Riflessioni post-trumpiane per riaffermare valori e identità della nostra bella Nazione. Magari… partendo da Novara!

 


C’è un momento topico nella vita dei politici italiani, importanti, meno importanti o mezze calzette. Specialmente in Italia e specialmente quando iniziano inchieste penali nei loro confronti. Improvvisamente, siano essi favorevoli alla separazione delle carriere oppure contrari (o non siano assolutamente in grado di sviluppare un pensiero non diciamo critico ma nemmeno elementare in proposito); siano o meno competenti in materia giuridica; abbiano o meno criticato ferocemente i vari Pubblici Ministeri che hanno condotto inchieste nei confronti di amici, colleghi o chicchessia, quando tocca a loro dichiarano sempre di aver fiducia nella Magistratura (per poi, magari, cambiare idea qualora vengano condannati nei tre gradi di giudizio). 

Un piccolo, ma importantissimo particolare in proposito e, forse, frutto del subconscio (che a differenza dell’inconscio è quella parte della mente che è vicina alla coscienza e che può essere recuperata con un minimo sforzo) è che non affermino mai di riporre la loro fiducia nella Giustizia. Nella magistratura, ma non nella Giustizia. Provate a chiedervi perché. 

E proviamo insieme a riflettere sul fatto che, indipendentemente dalle condanne (in giudicato o meno, oppure prescritte e quindi non definitive ma con fatti in qualche grado accertati), da condotte riprovevoli, da comportamenti esecrabili, da atteggiamenti arroganti, taluni soggetti siano, nostro malgrado, i rappresentanti non rappresentativi, dei bisogni del cittadino: quindi delle nostre esigenze, di quelle dei nostri padri ma anche di quelle dei nostri figli e dei nostri nipoti. E di coloro che arriveranno dopo.

Allora guardiamoci e guardiamoli, così come osserviamo chi sono i nostri magistrati, chi sono i nostri insegnanti, i nostri docenti, i nostri valori e chi siamo noi come genitori. Non diamo sempre la colpa agli altri e, prima di criticare qualcuno o qualcosa, cerchiamo di capire se abbiamo fatto tutto il possibile per evitare di lamentarci.   

Per esempio, votare chi abbiamo votato per rappresentarci. Forse è il caso di pensarci un po' prima di cedere del tutto all’indifferenza emotiva per gli altri perché gli altri alla fine siamo noi. 

Potremmo anche partire da Novara, perché no!?

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