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lunedì 25 novembre 2024

A Novara la Commissione consiliare segretissima non porta chiarezza ma solo baruffa. Tutto da rifare!

 

Una Commissione così “segreta” del Consiglio comunale di Novara, forse, non la immaginava nemmeno Pulcinella. Fosse stata solamente “a porte chiuse” sarebbe, magari, bastato origliare. E invece no. Peraltro, allo stato, non è stata sbandierata alcuna smentita clamorosa da chi, eventualmente, avrebbe avuto il diritto ma soprattutto il dovere di farla. Giusto per allontanare… no, non chi puliva poco bene o contava male i lettini (domanda: queste contestazioni sono state fatte prima o dopo il famoso bando?), per allontanare i dubbi. Macché! Allora, ricordandoci che il pesce puzza sempre dalla testa, per il momento, ma solo per il momento, il monumento qualcuno dovrebbe farlo a Nordio e, ovviamente, al governo Meloni, quando nel giugno del 2024 hanno fatto sì che il reato di “abuso d’ufficio” previsto e punito dall’art. 323 del Codice Penale fosse abrogato. Altrimenti,  probabilmente (sottolineiamo l’avverbio), l’accaduto relativo alla vicenda Sporting (c’è da dire che sto benedetto palazzetto porta davvero sfiga!) avrebbe trovato la propria sede di discussione in luogo meno ameno che nella sala consiliare di Palazzo Cabrino.  Fermo restando che qualsiasi riserva è d’obbligo in attesa di verificare cosa potrà, caso mai, dichiarare in merito il dirigente comunale, per adesso crocifisso pilatescamente, in aggiunta a quanto potrebbe aver già detto (il Codice Rocco qualche altro articoletto lo contiene) e cosa potrà, conseguentemente, disporre del sillogismo (giuridico, questa volta) chi ne ha il potere/dovere. Per chi segue il nostro blog l’altro sillogismo (Socrate ci perdonerà l’affronto costituito dalla comparazione intellettuale) era stato descritto precedentemente.

Eh già, nel nostro blog che, nonostante tutto, informa, come s’era sempre fatto altrove, in modo forse pungente, ma rispettando la sacra rispondenza alla realtà dei fatti storici.

Rendere inopinabili questi ultimi, oltre a vanificare un precetto costituzionale, tratta il lettore/elettore come un deficiente incapace ed è abbastanza idiota concettualmente perché è come se un guidatore, per evitare che la spia del carburante segnali la mancanza di benzina, la disattivi per non farla lampeggiare. Ma la benzina mancherebbe lo stesso e la vettura di lì a poco si fermerebbe.

Preso atto che il più intelligente fico del bigoncio sarebbe persino in grado di rispondere che la sua macchina o è un diesel oppure è elettrica, vogliamo concludere in bellezza.

In attesa che anche le nostre belle penne novaresi ritrovino la verve scrittoria che sembra esser loro mancata, stranamente, in queste due settimane (avrebbero potuto “pucciare il biscotto” golosamente) è chiaro che non possiamo certo accontentarci di leggere quello che qualche mezza penna ormai “arruolata” altrove cerca di propinarci “lumacosamente”.  Perché quando la penna è mezza, la pena è intera.

P.s.: per non tediarvi, della differenza tra responsabilità penale e responsabilità politica scriveremo più avanti e scriveremo anche dell’antagonista di Biancaneve.


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