Non tragga in errore il titolo. Non c’entra un ex Ministro più di quanto c’entri Gutenberg o Alessandro Manzoni. È solo che la “Storia” come quella “della colonna infame” fa sempre da appendice a qualcosa che, vichianamente, sappiamo ripetersi. E poi, forse ho mangiato pesante ieri sera. O forse mi sono addormentato dopo aver riletto qualche pagina del libro, che ogni tanto riprendo in mano, di David Foster Wallace “Brevi interviste con uomini schifosi”, giusto per non perdere l’abitudine. Mi fa un po’ da vaccino anche se è come una mattonata. Bravissimo Wallace. Non lo conoscevo prima di sentire parlare di lui da Vera Gheno, altra persona con talento e preparazione eccezionale. O, magari, potrebbe essere stato quel caffè corretto bevuto troppo tardi e a cui ha fatto compagnia, verso la mia pancia, un pezzo di cioccolato fondente. Ecco, sì, ho capito. È tutta colpa del cioccolato se ho sognato, almeno credo, l’edizione di un telegiornale che riportava nei titoli quello che, forse, era stato il pezzo di un dialogo di una intercettazione, di tanti anni fa. E poi quest’altra roba, che scrivo di seguito perché trattandosi di qualcosa che esula dal mio modo di pensare, dalle mie abitudini, dalle mie fisse, dalle mie passioni e dal mio modo di vedere l’esistenza - e mi ha solo causato un fastidioso mal di stomaco (insieme, cosa davvero strana, ad un prurito enorme alle mani; guarda te che magari sono pure allergico) - la esorcizzo e la scaccio a pedate nel culo non solo dai miei sogni e dai dormiveglia, ma anche da una realtà che non mi appartiene. E, mannaggia, non sono neanche un cronista! Comunque i nomi dei personaggi sono, chiaramente, l’unico vezzo stilistico che si può permettere un “sognatore ad occhi aperti”.
“Gru, gru, gru” sta avvisandomi, tubando, il piccione viaggiatore (che da boomer, se fosse un telefono, suonerebbe come drin, driin, driiin nel mio immaginario).
“Ciao Peter. Tutto bene?!” (un po’ stupito data la rarità delle interlocuzioni col soggetto. Uso il termine interlocuzioni perché ormai, a furia di sentirlo ripetere come intercalare in ogni risposta a qualsiasi quesito venga posto ad un governante locale - nelle materie di sua competenza - dagli antagonisti politici, mi sono assuefatto. Un po’ come la ormai stanca Provvidenza che, pure Lei, è sempre presente sui ponti e per le strade del paese neanche fosse un’attempata mignottona).
“Sì, sì, tu?” rispose il piccione muovendo la capoccella, perché era addestrato bene.
“Certo! Come mai questo messaggio?” (vista la assoluta irritualità dell’uso del piccione)
“No, niente. Volevo solo chiederti, ma cos’hai scritto nelle tue colonne? Ho ricevuto, da un’altra picciona, una missiva dove non c’era scritto nulla se non allegato il tuo testo”.
“Guarda Peter, nell’ultima colonna mi sembra di non aver scritto niente di particolare. Anzi è una delle più tranquille. Perché?”
“No, sai, io ormai mi fido di te e le tue stampe non le leggo neanche più.” Il becco del piccione, mero interlocutore di uccelli terzi, si fece lungo, lungo come quello di Pinocchio - anche se Collodi non poteva ancora saperlo perché non era nato - rischiando di rompere, per la smisurata crescita improvvisa, la finestra sul cortile.
“Beh, ma cosa c’era scritto nel messaggio?”
“Nulla, nulla, solo «Ti chiamo dopo».
“Ma allora, scusa, se ti hanno scritto «Ti chiamo dopo» significa che sai chi è che ti ha mandato il piccione?”
“Sì, eh sì, insomma è stata Magonza”
“Ah, e che caspita vuole Magonza?”
“Ma non lo so. Io volevo solo dirti che finalmente abbiamo qualcuno in Renania che ci aiuta. Prima prendevamo solo calci in culo. Siamo già venuti tre volte io e Fust lì da Voi, a parlare con il capo del Palatinato. Sai, noi abbiamo anche altre stampe in cantiere e, visto che questo è anche nel settore, stiamo facendo degli accordi insieme. Eh, siamo venuti già tre volte…”
“E quindi?”
“No, no, niente”
“Allora fai così, prima ti senti con Magonza, visto che ti ha scritto «Ti mando un piccione, dopo», e poi mi fai sapere cosa vuole. Ok?”
Passò il tempo, qualche giorno e qualche mese e, anche se le stampe e le colonne si moltiplicarono, ben altrove, Peter non si fece più sentire, Fust si comportò allo stesso modo e Magonza. Eh, Magonza fu…!
P.s.: Mi scuso per la criptica contestualizzazione ma servirà ad eventuali fini processuali!
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