Abbiamo sempre sostenuto che i mestieri più difficili sono due: quello dei genitori e quello degli insegnanti. E quanto sta accadendo intorno a noi, stiamo parlando dell’Italia dove certe carenze - per tradizione, per etica, per cultura - le sentiamo sempre di più, ne è la più lampante dimostrazione. Prima di tutto bisogna capire le cose perché solo se si comprendono si è in grado di dissentire. In secondo luogo per noi, che siamo stati sempre un paese dove i valori e i sentimenti sono stati difesi anche sacrificando la vita, è troppo importante ricominciare a far comprendere ed insegnare ai nostri bambini e agli adolescenti che esiste anche l’altro; che siamo noi che giriamo intorno al mondo e non viceversa; che il narcisismo quando diventa patologico e non è più solo sana ambizione per migliorare (ma non a scapito dell’universo mondo) è tossico, più che i funghi avvelenati, per il nostro intelletto e per il nostro cuore.
Ma si può imparare anche da grandi (la quasi similitudine, lo giuriamo, non è voluta) e questa volta dobbiamo fare un complimento al Senatore Nastri, dominus novarese di Fratelli d’Italia. Ieri avevamo anticipato una riunione da lui convocata con urgenza ma di cui tutti presupponevano un determinato svolgimento. Invece no. L’abilità diabolica del nostro non si è smentita. Nessun pippone, nessuna predica ma un colpo di genio. Ha chiamato un noto e bravo avvocato che, per un’oretta circa, ha spiegato "premessa, fatto, diritto e probabili conclusioni" della vicenda legata alla vicenda appalti del Terdoppio. Lo stratagemma escogitato è stato grandioso: “solcare il mare all’insaputa del cielo” direbbero gli esperti in comunicazione. Un po’ come quando a karate devi insegnare ai bambini tecniche che sarebbe difficile far loro capire soltanto per il nome, come la posizione denominata “kiba dachi”.
In conclusione tutti fratelli sì, ma anche figli e figliastri.
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