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venerdì 22 novembre 2024

Novara: “Perdono, perdono, perdono…” da Ligabue a Caterina Caselli il canto è breve ma occhio che non diventi litania.



Iniziano a sentirsi forti scricchioli in agognate poltrone – che stanno diventando sediolone tarmitiche - nel partito che la Meloni ha portato talmente in alto che l’eventuale botto potrebbe davvero far male. E potrebbe anche far male - diciamo la verità - anche a quella parte d’Italia che ci aveva creduto ma che, adesso, qualche forte dubbio inizia ad averlo. Per esempio, sul fatto che il DNA parentale non è detto che sia così cromosomicamente trasmissibile tra fratelli, sorelle, mogli, coniugi, compagni e affini vari. E poi - è giusto ricordarlo - qualcuno se l’è proprio cercata (andreottianamente dissertando, ma ricordando con immensa stima l’avvocato Giorgio Ambrosoli)! A partire da Roma, passando per Torino, con una scappata a Biella per arrivare a Novara, tra chi nomina a capocchia, chi sparacchia, chi porta pistolotti non autorizzati, chi cedendo ad un sentimentalismo da “buontempone” sembra svelare un retropensiero così forte da togliere il respiro ai cattivi ma riesce a darne così tanto ai colleghi Avvocati da far strillare le Camere Penali piemontesi di sdegno e disonore.  

E siccome è ormai noto a tutti che “ogni lungo viaggio inizia con un piccolo passo” è altrettanto conosciuto l’effetto “Butterfly”, fenomeno per cui anche piccoli  accadimenti possono causare grandi catastrofi. In genere, in politica, successi e sfaceli partono dalle periferie e forse sarà per questo che – se è vero quanto ci è stato riferito – il “dominus” novarese dei Fratelli (e delle sorelle, e dei compagni ecc., ecc.) ha pensato bene di rivolgere “scuse istituzionali” all'altro Questore per quanto accaduto al Coccia in occasione del concerto di Ligabue. 

Ecco, riteniamo – allora - che occorra qualche piccolissima puntualizzazione:

1.     Prima l’accaduto è stato negato, tanto che - ci risulta - fu chiesto all’Ufficio Stampa del Comune di smentire quanto si stava dicendo sul comportamento del vice-Sindaco che – ricordiamolo – sembra volesse salutare Ligabue e, nel momento in cui fu opposto un rifiuto a tale suo desiderio – avrebbe… insistito con sillogismi poco socratici (io sono il vice-Sindaco; il Coccia è del Comune e quindi…). Ovviamente e giustamente la richiesta lì mori e fu sepolta.  

2.     Adesso, premessa la veridicità delle proposte scuse, c’è - evidentemente – una chiara dichiarazione di attribuzione di responsabilità del “capo” verso il suo militante che, tuttavia, avrebbe fatto meglio ad assumersela da solo.

3.     Forse le scuse andavano fatte a Canelli – Sindaco – in qualità di rappresentante di tutti i cittadini novaresi. Ma - sempre a quanto ci dicono - la cosa non è, maldestramente, riteniamo, stata fatta. Ed è anche molto strano che il Senatore novarese sia inciampato in questo modo.  Forse anche lui inizia ad essere un po' stanco di quanto sta accadendo o magari inizia ad avere meno colla per le toppe che, giornalmente, devono essere incollate a troppi buchi quotidiani. 

Allora, a proposito di buchi, e nel ricordare che la responsabilità politica non è solo di chi sbaglia, ma anche di chi certe scelte le caldeggia, le propone, le impone o, comunque, ad esse non si oppone, ci rammentiamo di un detto toscano che fa sempre bene ricordare: “le scuse sono come i buchi del sedere, tutti ne hanno almeno uno!

Per chi non apprezza ed è più intellettuale, invece, ci limitiamo al noto “excusatio non petita, accusatio manifesta”!

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