Riceviamo e pubblichiamo dal Consigliere Provinciale e Comunale di Novara, Dr. Mauro Gigantino in forza a Fratelli d’Italia (per adesso, n.d.a), quanto segue, ringraziandolo per la fiducia che ripone in chi, anche qualora non la pensasse come lui (per i somari precisiamo che, in questo caso, è solo enfasi linguistica) gli darà sempre spazio per esprimere pensieri ed opinioni.
“Questo era quello che avrei voluto dire oggi, purtroppo non ho avuto la possibilità di esprimere tali concetti”.
“Desidero esprimere il mio personale compiacimento all'associazione Libera - nomi e numeri contro la mafia per quanto svolto in questi 30 anni di attività di diffusione della cultura della legalità e di contrasto a tutte le forme di criminalità organizzata.
Il momento della lettura dei nomi di tutte le vittime, - 1001 per la precisione - innocenti della mafia è stato davvero toccante; nel contempo, ricordarle tutte, senza distinzione di importanza o di ruolo istituzionale che le medesime avevano, prima che le loro vite venissero spezzate dalla ferocia della malavita organizzata, è stato un segnale forte e chiaro, come a voler indicare che siamo tutti impegnati, nessuno escluso, in questa battaglia. Una battaglia che può condurre alla vittoria oppure alla sconfitta, ma che rappresenta il dovere di ognuno combattere.
I mafiosi tra di loro si chiamavano e si chiamano soldati, ma i veri soldati dobbiamo essere noi cittadini, pronti ad opporci a tutte le forme di criminalità: quelle delle multinazionali, dei traffici illeciti, alle ecomafie, ai trafficanti di esseri umani, al semplice pizzo chiesto al commerciante.
Nessuno di noi può né deve girare il viso dall'altra parte, qualcuno può cadere sul campo di battaglia, ma deve esserci sempre un altro cittadino o un'altra cittadina a raccogliere e mantenere alto lo stendardo della legalità e delle Istituzioni, senza lasciarlo in mano al nemico. Dobbiamo avere fiducia nelle Istituzioni che hanno il compito di contrastare attivamente la criminalità organizzata, ma anche noi tutti, nel nostro piccolo, possiamo fornire un importante contributo e non parlare di questi argomenti solo il 21 marzo o quando ascoltiamo fatti di cronaca che ci fanno rabbrividire, ma tutti i giorni, diffondendo la cultura della legalità, del bene comune, della condanna e del disprezzo della mafia e della disonestà.
La presenza ed il coinvolgimento, come è accaduto oggi, dei giovani e degli studenti, è una delle strategie migliori che abbiamo a disposizione: loro, per primi, devono gridare no contributo la violenza, la complicità, l'omerta' ed i compromessi della criminalità organizzata.
Loro sono il nostro futuro: un futuro che deve essere lastricato di buone intenzioni, buone iniziative, spirito di solidarietà e voglia di civiltà, libertà e democrazia”.
Grazie Mauro, a prescindere!
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