Sono
successe molte cose in questi giorni in cui non siamo riusciti a scrivere per
Voi, ma stiamo aspettando eventi importanti. Comunque…
In
Italia l’elezione del nuovo Papa -
l’outsider Robert Francis
Prevost -
ha sorpreso un po’ tutti, ad
eccezione degli addetti ai lavori, così
che nella continuità della discontinuità con Papa Francesco si possano, come è stato subito puntualizzato da qualche
porporato importante, rimettere al centro la Curia romana e
condividere con tutto il Collegio cardinalizio le decisioni importanti.
Insomma,
non è proprio vero - dal punto di vista sostanziale - che “morto un Papa se ne fa un altro”,
più che altro se ne fa uno che potrebbe pensarla un po’ diversamente. Ma
questo nuovo Pontefice oltre che in filosofia è laureato in matematica e,
mentre Sant’Agostino sta magari ballando un cha
cha cha, gongolando tra fede e ragione con un occhio alla carta astrale di
Leone XIV (almeno per una volta, una, chiamatelo Leone decimoquarto), il nostro
nuovo Paponzo i conti li saprà fare
molto bene. Soprattutto dovrà farli dei debiti.
In
ogni caso l’evento è stato così importante in questo momento e contesto storico
da sopravanzare in un’opinione pubblica con sempre meno memoria storica la
ricorrenza della morte di Aldo Moro
che il 9 maggio 1978 fu assassinato formalmente
dalle Brigate Rosse che, poco dopo le ore 09.00 del 16 marzo 1978 (55 giorni prima), in via Mario Fani a Roma, fecero
strage - per rapirlo - delle sue cinque guardie del corpo: Raffaele
Iozzino, Oreste Leonardi, Domenico Ricci, Giulio Rivera e Francesco Zizzi.
Intanto
dopo diversi Papi e tanti Governi, oltre alla verità su Moro ci sono genitori e
fratelli, parenti o amici di due ragazze che aspettano ancora di sapere che fine hanno fatto le
giovani: Manuela Orlandi (scomparsa
a Roma il 22 giugno 1983) e Mirella Gregori
(scomparsa il 7 maggio 1983 sempre a Roma) mentre Enrico De Pedis, il Renatino
boss della Banda della Magliana ucciso il 2 febbraio 1990 a Campo De' Fiori
fu fatto tumulare nella Chiesa di Sant’Apollinare (?). Misteri della Fede!
A
Garlasco (PV) - in realtà in tutta Italia - invece, in un’omertà che sembra
sgretolarsi piano piano, giorno dopo giorno e non certo per merito di chi
avrebbe dovuto fare o dire le cose come si dovevano fare o dire 18 anni fa, si aspetta che la
nuova Procura cali il poker per rendere Giustizia (con la “G” maiuscola) a
Chiara Poggi, la dolce e sfortunata ragazza ventiseienne uccisa
barbaramente il 13 agosto del 2007 alle
ore XX.XX (ma quali ore se l’ora della morte è stata cambiata tre volte per
come meglio serviva!?) quando, dopo essere stata la prima della famiglia Poggi
a laurearsi, stava iniziando ad assaporare la vita da donna felice.
Lo
stesso dicasi per Alberto Stasi che,
condannato in via definitiva per averla uccisa, ha forse pagato con i primi
dieci anni di carcere (sui sedici complessivi inflittigli) il fatto di non
essere né simpatico né particolarmente espansivo. Eh sì, perché il nostro
Codice penale e quello di procedura prevedono che se sei antipatico ma, magari,
non un assassino, potresti pure essere condannato lo stesso! P.s.: ovviamente è una stronzata ma fa lo
stesso!!!
Poi
abbiamo Novara dove c’è, da sempre, grande vastità di scelta:
a) partecipare
a ricorrenze di Paesi terzi e banchettare mentre questi stessi Stati stanno
bombardando un Paese alleato? Ci mancava la fascia tricolore ed eravamo a
posto! Era proprio il caso se è vero quello che ci è stato riportato?
b) provare
preoccupazione o noncuranza assoluta senza che desti la necessaria attenzione
il fatto che a Pernate - Frazione di Novara - continuino furti nelle abitazioni (dopo che magari
qualcuno ha citofonato chiedendo con occhiali, mascherina, auricolari e
cappellino calato sul volto se sia stata o meno ordinata una pizza) e non ci
sia mezza telecamera in un quartiere che ha già dato tanto?
c)
provare preoccupazione o fregarsene
senza degnarsi di fare una valutazione anche politica (quella investigativa
siamo sicuri sarà già al vaglio di chi di dovere… si spera) per l’ennesima
macchina incendiata sempre a Pernate e nel solito posto?
Ci
sarebbero tante altre cose che potremmo portare alla Vostra attenzione, ma
vogliamo andare per gradi. Anche con riferimento a certa classe politica.
Questo perché, se è vero che il nuovo Pontefice, Papa Leone XIV, ha concesso indulgenza
plenaria è necessario che siano assolte tre condizioni: confessione
sacramentale, comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Sommo
Pontefice.
A
noi che non siamo Papi, ma nemmeno marinai, basterà molto meno - visto che alcune confessioni già le abbiamo e qualche preghierina la recitiamo: no, non la comunione, nè di pensiero nè d'intenti con certe persone. Ci accontentiamo di un pò di lealtà!