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sabato 30 novembre 2024

Anonimo esposto, te lo dico di nascosto. Paese che vai, anonimo che trovi!

 

 

Oggi - come da titolo - abbiamo deciso di affrontare un argomento che ci risulta essere sempre d'attualità. Buona lettura e buone riflessioni!

Premessa (per far vedere che siamo preparati!): l’art. 333, comma 3, del Codice di procedura penale dispone che dell’esposto anonimo non può essere fatto alcun uso salvo quanto previsto dall’art. 240 c.p.p. (ossia, a meno che non costituisca corpo del reato o provenga comunque dall’imputato) - vedi nota 1.  

Ma, volgarmente, l’esposto anonimo che cos’è?

Nell’italietta degli italioti è assolutamente il mezzo per vendicarsi di qualcuno e di esprimere nei suoi confronti tutto il rancore che non si ha avuto il coraggio di manifestargli in faccia. Altrimenti è, analogamente, lo strumento per cercare di screditare, mettere in difficoltà, indebolire, insinuare o costringere a lasciare il “campo di battaglia” l’avversario o, comunque, antagonista, stendendo i panni altrui all’aria sporca così che si lordino per forza, quand’anche candidi (perché se non è cacca, di sicuro c’è lo smog).

Diversamente è il modo per rendere noto a qualche autorità superiore (in genere la magistratura oppure un potere sovraordinato che potrebbe così verificare i fatti e intervenire in proposito) qualcosa che non è possibile o non si ritiene possibile comunicare direttamente o pubblicamente (usiamo una locuzione tipica) “a chi di dovere”. Perché? Ecco, bella domanda a cui si possono dare varie risposte. Per esempio:

a)     perché sarebbe inutile;

b)    perché la pagherebbe cara chi lo dovesse fare;

c)     perché non cambierebbe nulla;

d)    perché c’è il rischio che sia coinvolto nelle vicende anche l’eventuale destinatario.

Una cosa è certa: quando iniziano a svolazzare esposti anonimi (e tutto il mondo è paese, quindi - tornando agli ormai vituperati sillogismi, presunti o meno, di qualche soggetto istituzionale del posto - anche Novara, in quanto città del Piemonte, che fa parte dell’Italia, che fa parte del mondo.                   P.s. incidentale: onori ad Angelo Branduardi, influenzati dal fatto che Alexa questa mattina ci ha svegliato con il cane che morse il gatto che… alla “Fiera dell’Est)  significa che in qualche modo sta per piovere. Cosa? Ah, saperlo!

Nota 1: Per giurisprudenza costante, gli elementi contenuti nelle denunce anonime: a) sono inidonei a fondare atti che implicano e presuppongono l’esistenza di indizi di reità (perquisizioni, sequestri, intercettazioni telefoniche); b) possono, però, stimolare l’attività di iniziativa del P.M. e della polizia giudiziaria al fine di assumere dati conoscitivi, diretti a verificare se dall’anonimo possano ricavarsi estremi utili per l’individuazione di una “notitia criminis” (S.C. sent. nn. 26847/04, 30313/05 36003/06). Inoltre le notizie contenute nell’anonimo possono e debbono, in virtù del principio di obbligatorietà dell’azione penale, costituire spunti per l’investigazione del pubblico ministero o della polizia giudiziaria al fine di assumere dati conoscitivi diretti a verificare se dall’anonimo possano ricavarsi gli estremi utili per la individuazione di una valida notizia “criminis” (S.C. sent.n. 4329/09).

martedì 26 novembre 2024

Novara vuol curata e non deve essere dimenticata!

 

Lasciando stare per un poco le polemiche che, ormai quotidiane in Fratelli d’Italia, stanno distruggendo quel poco di buono che la sora Meloni ha cercato di costruire, giorno dopo giorno, mese dopo mese, anno dopo anno e che stanno mandando a ramengo una tentata progettualità minata dalle difficoltà da superare quando si governa (perché una cosa è stare, coerentemente, all’opposizione, ma un’altra è governare per davvero); sperando per i Fratellini che Tutankhamon (vicenda museo egizio docet) non li colpisca con la sua maledizione considerato, peraltro, che qualcuno sa fare ottimamente da solo, desideriamo volgere lo sguardo verso Novara dove, pur scommettendo che la roccaforte difficilmente potrà cadere nelle loro mani, stiamo assistendo ad uno scontro politico importante con la Lega  (con le sue tacite  riserve civicamente osservanti), con Forza Italia accortamente (e intelligentemente) alla finestra e il Partito Democratico che - mentre sta cercando di ricompattarsi - qualche calcione negli stinchi lo rifila a chi - masochisticamente - le occasioni per provare gli zoccoli gliele serve come fossero dessert.

Ecco non vorremmo che tutta questa polemica attenzione che la Lega sta - magari anche giustamente, chi lo sa? - riservando agli alleati capitanati da Nastri (fra cui - va ribadito - ci sono alcune persone di un livello nettamente superiore al resto della truppa, per educazione, cultura, sobrietà e personalità che, loro malgrado, siamo sicuri la stiano, ingiustamente, purgando) rischi di far perdere di vista a Canelli & C. alcuni degli obiettivi fondamentali per il benessere della città e dei suoi cittadini.  L’attuale Sindaco - eccettuati, a nostro parere, alcuni scivoloni sulla logistica e, magari, troppa passione per i Supermercati - non ha governato male. E, a differenza di alcuni soggetti più idonei, sicuramente, a coltivare rape piuttosto che ad amministrare, personaggi tra cui - va detto - non è mancato/a chi ha seminato fiele (ma Dio c’è!, e molti aspettano che una sbirciatina giù la dia, anzi ancora più in giù, se guarda dall’alto), Canelli è sempre stato ed è un gran lavoratore, preoccupato per la sua città. Una città che ancora esiste, che va curata e guidata e migliorata, e non deve essere dimenticata a causa di baruffe politiche che non possono far scordare o pretermettere le necessità e le problematiche che, quotidianamente, deve affrontare chi la abita e chi ci vive.

Se il messaggio non è chiaro, lo appesantiremo - con qualche esempio - prossimamente.  Capito Sindaco?   


lunedì 25 novembre 2024

Tum, tum, tum… ultime da Novara!






 Attenzione, attenzione! Ci è appena arrivata notizia che nei corridoi del Comune, dopo la Commissione “segreta”, qualcuno avrebbe detto: “Se vado a casa io, vanno a casa tutti!”.

Chi potrà mai essere stato così sicuro da pensare che tutto e tutti dipendano da lui?


A Novara la Commissione consiliare segretissima non porta chiarezza ma solo baruffa. Tutto da rifare!

 

Una Commissione così “segreta” del Consiglio comunale di Novara, forse, non la immaginava nemmeno Pulcinella. Fosse stata solamente “a porte chiuse” sarebbe, magari, bastato origliare. E invece no. Peraltro, allo stato, non è stata sbandierata alcuna smentita clamorosa da chi, eventualmente, avrebbe avuto il diritto ma soprattutto il dovere di farla. Giusto per allontanare… no, non chi puliva poco bene o contava male i lettini (domanda: queste contestazioni sono state fatte prima o dopo il famoso bando?), per allontanare i dubbi. Macché! Allora, ricordandoci che il pesce puzza sempre dalla testa, per il momento, ma solo per il momento, il monumento qualcuno dovrebbe farlo a Nordio e, ovviamente, al governo Meloni, quando nel giugno del 2024 hanno fatto sì che il reato di “abuso d’ufficio” previsto e punito dall’art. 323 del Codice Penale fosse abrogato. Altrimenti,  probabilmente (sottolineiamo l’avverbio), l’accaduto relativo alla vicenda Sporting (c’è da dire che sto benedetto palazzetto porta davvero sfiga!) avrebbe trovato la propria sede di discussione in luogo meno ameno che nella sala consiliare di Palazzo Cabrino.  Fermo restando che qualsiasi riserva è d’obbligo in attesa di verificare cosa potrà, caso mai, dichiarare in merito il dirigente comunale, per adesso crocifisso pilatescamente, in aggiunta a quanto potrebbe aver già detto (il Codice Rocco qualche altro articoletto lo contiene) e cosa potrà, conseguentemente, disporre del sillogismo (giuridico, questa volta) chi ne ha il potere/dovere. Per chi segue il nostro blog l’altro sillogismo (Socrate ci perdonerà l’affronto costituito dalla comparazione intellettuale) era stato descritto precedentemente.

Eh già, nel nostro blog che, nonostante tutto, informa, come s’era sempre fatto altrove, in modo forse pungente, ma rispettando la sacra rispondenza alla realtà dei fatti storici.

Rendere inopinabili questi ultimi, oltre a vanificare un precetto costituzionale, tratta il lettore/elettore come un deficiente incapace ed è abbastanza idiota concettualmente perché è come se un guidatore, per evitare che la spia del carburante segnali la mancanza di benzina, la disattivi per non farla lampeggiare. Ma la benzina mancherebbe lo stesso e la vettura di lì a poco si fermerebbe.

Preso atto che il più intelligente fico del bigoncio sarebbe persino in grado di rispondere che la sua macchina o è un diesel oppure è elettrica, vogliamo concludere in bellezza.

In attesa che anche le nostre belle penne novaresi ritrovino la verve scrittoria che sembra esser loro mancata, stranamente, in queste due settimane (avrebbero potuto “pucciare il biscotto” golosamente) è chiaro che non possiamo certo accontentarci di leggere quello che qualche mezza penna ormai “arruolata” altrove cerca di propinarci “lumacosamente”.  Perché quando la penna è mezza, la pena è intera.

P.s.: per non tediarvi, della differenza tra responsabilità penale e responsabilità politica scriveremo più avanti e scriveremo anche dell’antagonista di Biancaneve.


domenica 24 novembre 2024

"Giornata internazionale contro la violenza sulle donne": alcuni segnali da cogliere subito per evitare spiacevoli conseguenze

 


 

Il Manuale Diagnostico Statistico dei Disturbi Mentali (DSM) nasce con l’ obiettivo di applicare alla psichiatria una metodologia di classificazione per quanto possibile  condivisa con il fine di uniformare le conoscenze statistiche e cliniche. Peraltro, pur sapendo che non è possibile catalogare menti e comportamenti umani come fossero palline da infilare in caselle predefinite, è però evidente come medici, psichiatri e psicologi di tutto il mondo debbano avere delle convenzioni, il più possibile aderenti alla realtà e alla fenomenologia riscontrata, così da riuscire a comunicare tra loro con un linguaggio chiaro e condiviso, accettando il fatto che ogni scelta è, chiaramente, una convenzione.

In occasione dell’approssimarsi della “Giornata internazionale contro la violenza sulle donne”, non vogliamo fare discorsi teorici ma, molto più pragmaticamente, evidenziare un piccolo elenco di condotte molto utile da tenere a mente così da riconoscere il "nemico" in tempo e prima che sia troppo tardi. Non perché il genere femminile ne sia immune ma perché la percentuale delle persone che sono affette da disturbo narcisistico di personalità è molto più forte nei maschietti (almeno quanto a conseguenze affettive). Andiamo allora a vedere cosa “dice” il DSM in materia ricordandoci che quando si riscontrano almeno 5 dei 9 criteri enunciati bisogna fare tanta, tanta attenzione!

 

1.     Senso grandioso di sé o molto esagerato circa la propria importanza

2.     Fantasie di successo illimitato, di potere e di fare effetto sugli altri

3.     Convinzione di essere speciali e unici e quindi di poter essere compresi e capiti solo da altrettante persone speciali o l’eccessiva preoccupazione di frequentare o essere associato a persone di status molto elevato

4.     Desiderio e bisogno di essere incondizionatamente ammirati

5.     Sentimento molto forte dei propri diritti e facoltà quasi come fosse un dovuto privilegio

6.     Sfruttamento degli altri per raggiungere i propri obiettivi, senza alcun rimorso

7.  Mancanza di empatia verso il prossimo a cui non dà importanza come non dà importanza ai sentimenti altrui

8.     Invidia verso gli altri e convinzione che gli altri li invidino

9.     Modalità affettiva di tipo predatorio e comportamenti arroganti e presuntuosi.

 

Sintomi che devono avere inizio nella prima età adulta.

 

P.s.: Se per caso avete riscontrato che diversi di questi sintomi sembrano affliggere anche alcuni “politici” noti in zona, non vi preoccupate, l'abbiamo pensato anche noi!

venerdì 22 novembre 2024

Novara: “Perdono, perdono, perdono…” da Ligabue a Caterina Caselli il canto è breve ma occhio che non diventi litania.



Iniziano a sentirsi forti scricchioli in agognate poltrone – che stanno diventando sediolone tarmitiche - nel partito che la Meloni ha portato talmente in alto che l’eventuale botto potrebbe davvero far male. E potrebbe anche far male - diciamo la verità - anche a quella parte d’Italia che ci aveva creduto ma che, adesso, qualche forte dubbio inizia ad averlo. Per esempio, sul fatto che il DNA parentale non è detto che sia così cromosomicamente trasmissibile tra fratelli, sorelle, mogli, coniugi, compagni e affini vari. E poi - è giusto ricordarlo - qualcuno se l’è proprio cercata (andreottianamente dissertando, ma ricordando con immensa stima l’avvocato Giorgio Ambrosoli)! A partire da Roma, passando per Torino, con una scappata a Biella per arrivare a Novara, tra chi nomina a capocchia, chi sparacchia, chi porta pistolotti non autorizzati, chi cedendo ad un sentimentalismo da “buontempone” sembra svelare un retropensiero così forte da togliere il respiro ai cattivi ma riesce a darne così tanto ai colleghi Avvocati da far strillare le Camere Penali piemontesi di sdegno e disonore.  

E siccome è ormai noto a tutti che “ogni lungo viaggio inizia con un piccolo passo” è altrettanto conosciuto l’effetto “Butterfly”, fenomeno per cui anche piccoli  accadimenti possono causare grandi catastrofi. In genere, in politica, successi e sfaceli partono dalle periferie e forse sarà per questo che – se è vero quanto ci è stato riferito – il “dominus” novarese dei Fratelli (e delle sorelle, e dei compagni ecc., ecc.) ha pensato bene di rivolgere “scuse istituzionali” all'altro Questore per quanto accaduto al Coccia in occasione del concerto di Ligabue. 

Ecco, riteniamo – allora - che occorra qualche piccolissima puntualizzazione:

1.     Prima l’accaduto è stato negato, tanto che - ci risulta - fu chiesto all’Ufficio Stampa del Comune di smentire quanto si stava dicendo sul comportamento del vice-Sindaco che – ricordiamolo – sembra volesse salutare Ligabue e, nel momento in cui fu opposto un rifiuto a tale suo desiderio – avrebbe… insistito con sillogismi poco socratici (io sono il vice-Sindaco; il Coccia è del Comune e quindi…). Ovviamente e giustamente la richiesta lì mori e fu sepolta.  

2.     Adesso, premessa la veridicità delle proposte scuse, c’è - evidentemente – una chiara dichiarazione di attribuzione di responsabilità del “capo” verso il suo militante che, tuttavia, avrebbe fatto meglio ad assumersela da solo.

3.     Forse le scuse andavano fatte a Canelli – Sindaco – in qualità di rappresentante di tutti i cittadini novaresi. Ma - sempre a quanto ci dicono - la cosa non è, maldestramente, riteniamo, stata fatta. Ed è anche molto strano che il Senatore novarese sia inciampato in questo modo.  Forse anche lui inizia ad essere un po' stanco di quanto sta accadendo o magari inizia ad avere meno colla per le toppe che, giornalmente, devono essere incollate a troppi buchi quotidiani. 

Allora, a proposito di buchi, e nel ricordare che la responsabilità politica non è solo di chi sbaglia, ma anche di chi certe scelte le caldeggia, le propone, le impone o, comunque, ad esse non si oppone, ci rammentiamo di un detto toscano che fa sempre bene ricordare: “le scuse sono come i buchi del sedere, tutti ne hanno almeno uno!

Per chi non apprezza ed è più intellettuale, invece, ci limitiamo al noto “excusatio non petita, accusatio manifesta”!

lunedì 18 novembre 2024

Reati di violenza di genere, domestica e contro le donne. La Procura della Repubblica di Tivoli pubblica le linee guida.

Lo sapevate che il giudice può trarre il proprio convincimento, in ordine alla ricostruzione del fatto e alla responsabilità penale dell'imputato anche in base alle sole dichiarazioni rese dalla persona offesa, sempre che siano sottoposte a vaglio positivo la sua credibilità soggettiva e l'attendibilità intrinseca del suo racconto, in forza di idonea motivazione, senza la necessità di riscontri esterni?  

Oppure che: 

le mancate denunce, i ridimensionamenti, i riappacificamenti, la ripresa della coabitazione, così come le remissioni di querela, anziché costituire elementi per escludere il reato e la sua reiterazione, possono addirittura divenire elementi sintomatici dell'esposizione della vittima alla prosecuzione o all'aggravamento di una relazione maltrattante?


Linee guida sull’applicazione del delitto di cui all’art. 572 del Codice Penale “Maltrattamenti contro familiari o conviventi”.

 

Interessante e lodevole iniziativa della Procura di Tivoli che ha pubblicato le linee guida - a cura del Procuratore facente funzioni dr. Francesco Menditto e del Sostituto Procuratore dr. Andrea Calice - sul delitto di cui all’art. 572 c.p. e su questioni procedimentali e processuali relative ai reati di violenza di genere, domestica e contro le donne con un'appendice dedicate alle varie sentenze aggiornate al 7 novembre 2024. Sotto il link per il collegamento

 

Art. 572.

Maltrattamenti contro familiari e conviventi

Chiunque, fuori dei casi indicati nell'articolo precedente, maltratta una persona della famiglia o comunque convivente, o una persona sottoposta alla sua autorità o a lui affidata per ragioni di educazione, istruzione, cura, vigilanza o custodia, o per l'esercizio di una professione o di un'arte, è punito con la reclusione da tre a sette anni.

La pena è aumentata fino alla metà se il fatto è commesso in presenza o in danno di persona minore, di donna in stato di gravidanza o di persona con disabilità come definita ai sensi dell'articolo 3 della legge 5 febbraio 1992, n. 104, ovvero se il fatto è commesso con armi.

Se dal fatto deriva una lesione personale grave, si applica la reclusione da quattro a nove anni; se ne deriva una lesione gravissima, la reclusione da sette a quindici anni; se ne deriva la morte, la reclusione da dodici a ventiquattro anni.

Il minore di anni diciotto che assiste ai maltrattamenti di cui al presente articolo si considera persona offesa dal reato.

domenica 17 novembre 2024

Da “Abbiamo un banca!” a “Finalmente abbiamo qualcuno!” - Con pronti i due di picche! Sic transit...

Non tragga in errore il titolo. Non c’entra un ex Ministro più di quanto c’entri Gutenberg o Alessandro Manzoni. È solo che la “Storia” come quella “della colonna infame” fa sempre da appendice a qualcosa che, vichianamente, sappiamo ripetersi. E poi,  forse ho mangiato pesante ieri sera. O forse mi sono addormentato dopo aver riletto qualche  pagina del libro, che ogni tanto riprendo in mano, di David Foster Wallace “Brevi interviste con uomini schifosi”, giusto per non perdere l’abitudine. Mi fa un po’ da vaccino anche se è come una mattonata. Bravissimo Wallace. Non lo conoscevo prima di sentire parlare di lui da Vera Gheno, altra persona con talento e preparazione eccezionale. O, magari, potrebbe essere stato quel caffè corretto bevuto troppo tardi e a cui ha fatto compagnia, verso la mia pancia, un pezzo di cioccolato fondente. Ecco, sì, ho capito. È tutta colpa del cioccolato se ho sognato, almeno credo, l’edizione di un telegiornale che riportava nei titoli quello che, forse, era stato il pezzo di un dialogo di una intercettazione, di tanti anni fa. E poi quest’altra roba, che scrivo di seguito perché trattandosi di qualcosa che esula dal mio modo di pensare, dalle mie abitudini, dalle mie fisse, dalle mie passioni e dal mio modo di vedere l’esistenza - e mi ha solo causato un fastidioso mal di stomaco (insieme, cosa davvero strana, ad un prurito enorme alle mani; guarda te che magari sono pure allergico) - la esorcizzo e la scaccio a pedate nel culo non solo dai miei sogni e dai dormiveglia, ma anche da una realtà che non mi appartiene. E, mannaggia, non sono neanche un cronista! Comunque i nomi dei personaggi sono, chiaramente, l’unico vezzo stilistico che si può permettere un “sognatore ad occhi aperti”. 

“Gru, gru, gru”  sta avvisandomi, tubando, il piccione viaggiatore (che da boomer, se fosse un telefono, suonerebbe come drin, driin, driiin nel mio immaginario).

Ciao Peter. Tutto bene?!  (un po’ stupito data la rarità delle interlocuzioni col soggetto. Uso il termine interlocuzioni perché ormai, a furia di sentirlo ripetere come intercalare in ogni risposta a  qualsiasi quesito venga posto ad un governante locale - nelle materie di sua competenza - dagli antagonisti politici, mi sono assuefatto. Un po’ come la ormai stanca Provvidenza che, pure Lei, è sempre presente sui ponti e per le strade del paese neanche fosse un’attempata mignottona). 

Sì, sì, tu?” rispose il piccione muovendo la capoccella, perché  era addestrato bene.

Certo! Come mai questo messaggio?” (vista la assoluta irritualità dell’uso del piccione)

No, niente. Volevo solo chiederti, ma cos’hai scritto nelle tue colonne? Ho ricevuto, da un’altra picciona, una missiva dove non c’era scritto nulla se non allegato il tuo testo”.

Guarda Peter, nell’ultima colonna mi sembra di non aver scritto niente di particolare. Anzi è una delle più tranquille. Perché?

No, sai, io ormai mi fido di te e le tue stampe non le leggo neanche più.” Il becco del piccione, mero interlocutore di uccelli terzi, si fece lungo, lungo come quello di Pinocchio - anche se Collodi non poteva ancora saperlo perché non era nato -  rischiando di rompere, per la smisurata crescita improvvisa, la finestra sul cortile.

Beh, ma cosa c’era scritto nel messaggio?

Nulla, nulla, solo «Ti chiamo dopo».

Ma allora, scusa, se ti hanno scritto «Ti chiamo dopo» significa che sai chi è che ti ha mandato il piccione?

Sì, eh sì, insomma è stata Magonza

Ah, e che caspita vuole Magonza?

Ma non lo so. Io volevo solo dirti che finalmente abbiamo qualcuno in Renania che ci aiuta. Prima prendevamo solo calci in culo. Siamo già venuti tre volte io e Fust lì da Voi, a parlare con il capo del Palatinato. Sai, noi abbiamo anche altre stampe in cantiere e, visto che questo è anche nel settore, stiamo facendo degli accordi insieme. Eh, siamo venuti già tre volte…

E quindi?

No, no, niente

Allora fai così, prima ti senti con Magonza, visto che ti ha scritto «Ti mando un piccione, dopo», e poi mi fai sapere cosa vuole. Ok?

Passò il tempo, qualche giorno e qualche mese e, anche se le stampe e le colonne si moltiplicarono, ben altrove, Peter non si fece più sentire, Fust si comportò allo stesso modo  e Magonza. Eh, Magonza fu…!

P.s.: Mi scuso per la criptica contestualizzazione ma servirà ad eventuali fini processuali!

sabato 16 novembre 2024

Novara, vicenda appalti: A lezione di diritto sì, ma… il controinteressato era stato informato? Chi ha richiesto i documenti, quando e con quali modalità?

 
In uno dei precedenti articoletti abbiamo scritto della genialità del Senatore Nastri nel convocare per il 13 novembre 2024 una riunione urgente per far spiegare - documenti alla mano (e che documenti!) - ai Fratellini d’Italia novaresi le carte della vicenda che sono costate al dirigente del Comune di Novara (per il momento solo a lui) una sospensione di tre mesi (vedasi il post del 14 novembre 2024 “Fratelli d’Italia a lezione di diritto”). 

Adesso ci concediamo il lusso di fare una brevissima osservazione.

L’art. 22 delle Legge 7 agosto 1990, n. 241 (Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi) è composto da sei commi ed è rubricato Definizioni e principi in materia di accesso”. Non volendo tediarvi, potete tranquillamente scaricare tutto sul sito apposito all’indirizzo https://www.normattiva.it    Ne riportiamo, però, parte del primo comma:

1. Ai fini del presente capo si intende:

a) per "diritto di accesso", il diritto degli interessati di prendere visione e di estrarre copia di documenti amministrativi;

b) per "interessati", tutti i soggetti privati, compresi quelli portatori di interessi pubblici o diffusi, che abbiano un interesse diretto, concreto e attuale, corrispondente ad una situazione giuridicamente tutelata e collegata al documento al quale è chiesto l'accesso;

c) per "controinteressati", tutti i soggetti, individuati o facilmente individuabili in base alla natura del documento richiesto, che dall'esercizio dell'accesso vedrebbero compromesso il loro diritto alla riservatezza;

………

Ora:

- posto che il D.P.R. 184/2006 cioè il Regolamento recante disciplina in materia di accesso ai documenti amministrativi all’art. 3 rubricato “Notifica ai controinteressati” prevede che “… la pubblica amministrazione cui è indirizzata la richiesta di accesso, se individua soggetti controinteressati, di cui all'articolo 22, comma 1, lettera c), della legge (241/90 n.d.a.), è tenuta a dare comunicazione agli stessi, mediante invio di copia con raccomandata con avviso di ricevimento, o per via telematica per coloro che abbiano consentito tale forma di comunicazione. I soggetti controinteressati sono individuati tenuto anche conto del contenuto degli atti connessi, di cui all'articolo 7, comma 2.

2. Entro dieci giorni dalla ricezione della comunicazione di cui al comma 1, i controinteressati possono presentare una motivata opposizione, anche per via telematica, alla richiesta di accesso….

la domanda, oltre a quelle del titolo,  nasce spontanea: ma il “povero” controinteressato era stato informato?

Perché è vero che la "lectio magistralis" tenuta ai Fratelli, convocata urgentemente da Nastri c’è stata il 13 ma, oggi, che è sabato 16 novembre, i dieci giorni non sarebbero, comunque, ancora passati! Com'è stato possibile avere quegli atti e documenti prima? Chi li ha chiesti? Con quali modalità? E perchè gli sono stati dati? Vuoi vedere che potrebbe valere il detto sulla diabolicità del perseverare?

 


venerdì 15 novembre 2024

Novara: Cosa succede, cosa succede in città? Sconfitto il dogma andreottiano: il potere logora anche chi ce l'ha!



Nessuno si spaventi state tranquilli, dopo Ligabue non intendiamo proporre alcuna novella su Vasco Rossi anche se, a pensarci bene, qualcuno che in Consiglio comunale si era messo a cantare una sua canzone c’è stato. E che spettacolo!

No, in realtà ciò a cui vogliamo dare una risposta, altro non è che una conseguenza della solita domanda che in questi giorni ci siamo sentiti fare più volte: cosa sta succedendo ad alcuni politici locali (siamo generici così evitiamo che qualcuno chieda subito al Sindaco o all’Ufficio Stampa del Comune di fare una smentita – cosa che peraltro potrà eventualmente fare utilizzando qualche fedele mezzapenna) che sono radicalmente cambiati sino a diventare quasi estranei anche con (e per) coloro che li consideravano, se non amici, persone posate, gradevoli e socievoli, con cui era bello scambiare qualche chiacchiera e sorbirsi un buon caffè senza il timore di fare la fine di Sindona.

Il paradosso è che ciò accade proprio mentre in aula – nell’ambito di alcune Commissioni - si sparge tanta di quella saliva in interventi che vanno di gran lunga oltre la più deprimente “captatio benevolentiae” che gli stessi destinatari dovrebbero fare fatica a crederci prima di scivolarci sopra e rischiare di cadere rompendosi qualcosa. Insomma, a tutto c’è un limite, anche quando il discorsino te lo scrivono prima. 

Ma, tornando a bomba, quello che sconvolge è la metamorfosi che ha reso irriconoscibili, nel modo di fare, nell’atteggiarsi, nel proporsi, nel pensare e nel rapportarsi al mondo, anche persone che sino a qualche mese fa sembravano, anzi erano, completamente diverse ma che, guarda caso, fanno capo alla stessa forza politica. 

Sarà mica la maledetta (e anche un po' fuori tempo) logica del “chi non è con me è contro di me?” Perché – se così fosse – ci sarebbe veramente da preoccuparsi e, costi quel che costi, bisognerebbe immediatamente cercare un vaccino contro una pericolosa deriva antidemocratica, anche cercando alleanze che non si farebbero mai in un momento di normalità, perché il gioco – in questo caso – varrebbe la candela.

Tutto ciò mentre, pur se ancora non è loro chiaro, lo scacchista politico più “bravo” di Novara ha piazzato la mossa del Cavallo eliminando in un sol colpo, dalle prossime elezioni, due candidati diventati, ormai, assolutamente improponibili. Che polli!  

P.s.: in attesa del terzo che si sta cuocendo da solo!

 

giovedì 14 novembre 2024

Novara: Fratelli d’Italia a lezione di diritto. Colpo di genio di Nastri.

 


Abbiamo sempre sostenuto che i mestieri più difficili sono due: quello dei genitori e quello degli insegnanti. E quanto sta accadendo intorno a noi, stiamo parlando dell’Italia dove certe carenze - per tradizione, per etica, per cultura - le sentiamo sempre di più, ne è la più lampante dimostrazione. Prima di tutto bisogna capire le cose perché solo se si comprendono si è in grado di dissentire. In secondo luogo per noi, che siamo stati sempre un paese dove i valori e i sentimenti sono stati  difesi anche sacrificando la vita, è troppo importante ricominciare a far comprendere ed insegnare ai nostri bambini e agli adolescenti che esiste anche l’altro; che siamo noi che giriamo intorno al mondo e non viceversa; che il narcisismo quando diventa patologico e non è più solo sana ambizione per migliorare (ma non a scapito dell’universo mondo) è tossico, più che i funghi avvelenati, per il nostro intelletto e per il nostro cuore.

Ma si può imparare anche da grandi (la quasi similitudine, lo giuriamo, non è voluta) e questa volta dobbiamo fare un complimento al Senatore Nastri, dominus novarese di Fratelli d’Italia. Ieri avevamo anticipato una riunione da lui convocata con urgenza ma di cui tutti presupponevano un determinato svolgimento. Invece no. L’abilità diabolica del nostro non si è smentita. Nessun pippone, nessuna predica ma un colpo di genio. Ha chiamato un noto e bravo avvocato che, per un’oretta circa, ha spiegato "premessa, fatto, diritto e probabili conclusioni" della vicenda legata alla vicenda appalti del Terdoppio. Lo stratagemma escogitato è stato grandioso: “solcare il mare all’insaputa del cielo” direbbero gli esperti in comunicazione. Un po’ come quando a karate devi insegnare ai bambini tecniche che sarebbe difficile far loro capire soltanto per il nome, come la posizione denominata “kiba dachi”.

E allora li fai giocare e chiedi loro se sanno camminare come i dinosauri e i pargoli apprendono divertendosi. Ai grandi invece, in questo caso, sono stati dati i mezzi per salvare il fine: una spiegazione giuridica dei fatti perché, pur se il diritto è interpretabile, il dubbio possa essere fatto valere. E ritenere di aver capito può far pensare di avere argomenti per dissentire - ricollegandoci a quando scritto prima - magari di fronte a una mozione di sfiducia.  Lo ribadiamo, una genialata.

In conclusione tutti fratelli sì, ma anche figli e figliastri.

Il karma del Terdoppio colpisce ancora! Chi volle quella cattedrale nel deserto che ai novaresi costa da anni una pacca di soldi?

 Non facciamo la cronistoria perchè anche farla porta sfiga!  Però, ragazzi, ce la siamo presa con la Giunta Ballarè; con tutti gli Assessor...